Che cosa e’ la psicoterapia? E’ una “cura dell’anima”, una terapia cioè che, attraverso il colloquio clinico, arriva a eliminare sofferenze e malesseri che fanno parte della nostra sfera più intima e profonda.
Oggi la psicoterapia e’ ben diversa da quella di un tempo. Una volta le sedute psicologiche duravano anni e anni, come nei film di Woody Allen.
La forma di psicoterapia che io propongo (di tipo psicodinamico) prevede degli incontri di 50 minuti, una volta alla settimana, per un tempo variabile dai 6 agli 8 mesi (un anno, in alcuni casi). E’ rivolta a persone adulte, dai 18 anni in poi.
Cosa si svolge una seduta psicologica? Si parla innanzitutto a ruota libera, iniziando dai sintomi personali, dai disagi presenti, che possono essere:
- le difficoltà con i figli piccoli o adolescenti;
- i problemi nelle relazioni con i genitori anziani;
- le difficoltà e le crisi di coppia;
- l’elaborazione di un lutto o le conseguenze di una separazione;
- gli attacchi di panico;
- le crisi di identità;
- una bassa autostima;
- i disturbi dell’umore;
- le insoddisfazioni nella sfera lavorativa
Insomma una serie di ostacoli che chiunque di noi può incontrare in particolari fasi della propria vita.
Attraverso un colloquio mirato, si costruisce un’alleanza tra paziente e terapeuta, si comincia a prendere consapevolezza delle dinamiche psicologiche presenti e, contemporaneamente, a vedere i propri problemi da un altro punto di vista. Si notano, per esempio, le ripetizioni di certi comportamenti e di particolari modalità interattive. Si cerca così, paziente e terapeuta insieme, di trovare il bandolo della matassa, il motivo per cui alcune paure hanno preso il sopravvento, diventando l’unico modo con cui riusciamo a esprimerci.
Man mano che la psicoterapia avanza, l’angoscia si attenua e il paziente impara ad acquisire una diversa consapevolezza di sé e ad adottare strategie più efficaci nella vita di tutti i giorni.
Ecco un caso di una mia paziente: A.D., una ragazza di 22 anni, studentessa di Giurisprudenza. Si presenta da me per ripetuti attacchi di panico, che le impediscono di frequentare l’università. E’ bloccata, esce poco di casa, sta perdendo il ragazzo con cui e’ insieme da due anni. Emerge fin dall’inizio un disagio profondo relativo alla figura materna, importante avvocato che l’ha spinta, anche se indirettamente, a iscriversi a un corso di laurea che non le interessava, per seguire le sue orme. A. e’ stata oggetto di forti aspettative da parte di entrambi i suoi genitori ed e’ cresciuta con il terrore di deluderli. Così facendo ha perso di vista la sua vera identità, non sa più cosa le piace davvero e cosa invece sceglie solo per accontentare sua mamma e suo papà. Dopo alcuni mesi di psicoterapia riesce finalmente a prendere consapevolezza delle proprie possibilità, impara ad ascoltarsi; e più questo succede, più si sente tranquilla, e meno rimane in balia di attacchi d’ansia incontrollabili fino ad allora.L’intervento di psicoterapia riesce a far crescere emotivamente A., che decide di iscriversi ad Architettura (e’ sempre stata brava a disegnare) e piano piano impara a credere più in se stessa e meno a quello che gli altri si aspettano da lei.
Altro caso: M.M., biologa di 33 anni, e’ in piena crisi perché il fidanzato con cui viveva l’ha lasciata, a suo parere improvvisamente, e ora soffre di insonnia, ha attacchi di ansia e fa fatica a concentrarsi al lavoro. Insieme ripercorriamo la sua storia sentimentale, M. si rende conto di quanto la sua love story fosse piena di “buchi”, di non detti, di come il suo ragazzo fosse simile al padre, molto amato, che l’ha lasciata per costruire un’altra famiglia quando A. aveva solo 12 anni. La madre non si era resa conto delle difficoltà coniugali presenti, anche se il padre era sempre assente. A. prende consapevolezza di queste dinamiche, le fa sue, capisce con fatica che la sua storia non era così perfetta come amava credere, impara a elaborare questo lutto. Finalmente gli attacchi d’ansia spariscono ed e’ di nuova pronta ad affrontare le sfide lavorative, che tanto ama.
I casi sono tanti, tutti diversi tra di loro, ma tutti (o quasi) possono essere presi in esame e risolti con la psicoterapia.
A chi e’ adatta la psicoterapia? La psicoterapia e’ adatta a tutti e a tutte le età. Alla ragazza di 18 anni, magari angosciata per un futuro molto confuso, alla quale bastano pochi incontri per chiarirsi, oppure all’uomo di 60 anni, che deve affrontare una pensione anticipata e la fine di una storia sentimentale importante, alla ragazza di 35 anni, che non riesce mai a trovare un partner adeguato e attendibile, alla madre di 45 anni che non riesce a gestire il figlio adolescente.
La psicoterapia funziona davvero? A questa domanda hanno risposto recentemente una serie di studi basati sul Neuroimaging, che hanno dimostrato che la psicoterapia (di qualunque orientamento sia) non solo riesce a risolvere problematiche psicologiche, magari presenti da tempo, ma anche apporta significativi cambiamenti all’attività cerebrale dei pazienti. Queste modificazioni sono proprio correlate alla guarigione delle persone. Se qualcuno di Voi avverte un malessere, che influenza pesantemente la qualità della propria vita, consiglio di cuore di consultare uno Psicologo. I disagi psicologici possono essere risolti, in modo più veloce del previsto, imparando, nello stesso tempo, a conoscersi meglio.